Ampio successo per il primo appuntamento laboratoriale che la Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno ha promosso all’interno del Ciac.

L’incontro si è svolto l’11 dicembre scorso e ha visto la partecipazione di circa 20 bambini.

Il tema sul quale si è incentrato tale momento di didattica si è sviluppato intorno a tale frase di Gino De Dominicis:

È il pubblico che si espone all’opera d’arte

e non viceversa.”

Partendo dalle parole di Gino De Dominicis, il primo appuntamento di INNESTI Lab al CIAC, denominato Anche i robot vanno al museo? ha voluto, quindi, creare uno spazio e tempo per porre, le bambine e i bambini, di fronte a diversi quesiti:

Come si muovono i nostri corpi nello spazio di un museo? Quando osserviamo un’opera d’arte ci avviciniamo e allontaniamo? I nostri corpi si muovono veloci o lenti quando osservano le opere? Se dovessimo guidare un robot in un museo, come dovrebbe muoversi?

Attraverso un laboratorio di coding, le bambine e bambini, hanno programmato i percorsi che dovrebbe compiere un Ozobot, piccolo robot progettato per la didattica, visitando la mostra di Shozo Shimamoto.

Ragionando sulla velocità e le direzioni che il robot dovrebbe prendere per visitare le opere che i bambini hanno ritenuto più interessanti, sono stati creati dei percorsi in scala ridotta che il robot può compiere all’interno di un’ipotetica visita delle opere dell’artista giapponese.

Il processo ha creato riflessioni simili a quelle che sviluppa chi cura il museo o l’esposizione, scegliendo le opere, posizionando e aiutando i visitatori ad ammirare e prendere spunto dalle opere in mostra.

Il progetto è stato ideato e realizzato dalla cooperativa Densa a cura della dott.ssa Chiara Corica.

Il presidente  della Fondazione Carifol, Umberto Nazzareno Tonti: “siamo molto soddisfatti della partecipazione che tale attività formativa ha suscitato; è un segnale importante che ci dimostra come il Centro italiano arte contemporanea si stia sempre più radicando e integrando con la comunità; dall’altro, registrare l’interesse di tante famiglie e bambini a queste forme ed occasioni di crescita per i più giovani testimonia la volontà di avvicinarsi a materie come l’arte e confrontarsi, allenare il pensiero e sviluppare nuove abilità. Da parte nostra possiamo assicurare questo impegno, anche in favore degli adulti e delle persone con bisogni specifici.

Il prossimo appuntamento di Innesti Lab, connessioni tra arte e digitale al museo, rivolto ai bambini e bambine è previsto domenica 9 gennaio 2022, ore 15.30 presso il Ciac e interesserà il tema “Orchestra di colori”.

Di seguito qualche suggestione:

“Le opere di Shimamoto si caratterizzano per colori saturi e accesi, l’autore vuole ricondurre il colore alla dimensione di materia, alla fisicità di elemento cromatico non più percepito come veicolo della rappresentazione. Per la composizione delle sue opere sceglie oggetti come una bottiglia o un bicchiere di plastica pieni di colore che, infrangendosi sulla tela, fanno da tramite tra lui e il risultato finale.

Arte e Musica.

Attraverso l’attività Orchestra di colori, i bambini e le bambine creeranno, attraverso il colore, un crash sonoro in grado di generare un’orchestra esplosiva. Toccando i colori e collegandoli a un sensore digitale utilizzato nella didattica (scheda Makey Makey), i partecipanti potranno sperimentare i diversi suoni dei colori, Per Kandinskij ogni colore produce un effetto sulla psiche ed ha un suono specifico: il rosso è vitale e ha il suono di una tuba; l’arancione è energico e risuona come una campana; il giallo squilla come una tromba ed è prorompente; il verde è opulento, appagato e ricorda il violino; Il blu va dal flauto al violoncello in base alle tonalità ed è quieto e profondo; Il viola invece è instabile ed ha la voce della zampogna.”